Ognuno di noi sa come è costituito il nostro corpo, conosciamo gli organi interni, la loro posizione e funzionalità (almeno per conoscenza scolastica), vediamo molto bene la sua parte esteriore, ne curiamo l’immagine in modo costante, vista la sollecitazione dei modelli a cui fa spesso riferimento una Società che ci vuole tutti giovani, belli e sani. Attraverso la cura del corpo e la ricerca di una immagine che ci appartenga e in cui ci riconosciamo ed identifichiamo, sappiamo che il nostro corpo è costituito da quello che vediamo al suo esterno e di quello che non vediamo al suo interno. Non possiamo parlare però, in quest’ultimo caso, di un mondo “invisibile” poiché siamo stati informati dagli studiosi di anatomia che ci hanno documentato accuratamente su ogni minimo particolare. Quindi, l’interno del nostro corpo è visibile perché immaginabile, perché conosciuto.
La nostra persona ha un fisico (corpo denso) appartenente ad una razza, ad una età anagrafica, ad una costituzione che è evidente ad occhio nudo: visibile. La nostra persona, corrisponde anche ad una “mente” che ne determina e caratterizza i pensieri (corpo mentale) e ad una “emozionalità” (positiva e/o negativa) che ne determina e caratterizza l’umore (corpo emozionale). Oltre ad un vissuto mentale ed emozionale la nostra persona ha un vissuto “onirico” o “astrale” dove i nostri pensieri ed umori si confondono, a volte con fantasie ed immagini che provengono dai nostri stessi sogni, altre volte con desideri coscienti e/o emozioni che non portiamo alla coscienza, ma preferiamo tenerle nascoste. Questo vissuto “astrale” è attivo quando dormiamo ma viviamo al suo interno anche molto tempo della nostra veglia, senza che noi ce ne accorgiamo. Quanti di noi sono presenti a se stessi al 100% durante il giorno o quando pensiamo di essere svegli?…. mmh,, se vogliamo essere proprio sinceri, noi, siamo spesso i nostri pensieri, le nostre emozioni, i nostri sogni e le nostre “non presenze”.
Ci ricordiamo di essere un tutt’uno, quando ci guardiamo allo specchio o ci osserviamo una parte del corpo e la riconosciamo come nostra. Altrimenti, molte “parti” di noi si “distaccano” dal nostro corpo denso e fluttuano intorno ad esso, come vere e proprie bolle eteriche, colori, immagini. Ricapitolando, noi siamo corpo denso, visibile, e corpi sottili: mentale, emozionale, astrale: invisibili. (Lascio da parte altri due corpi sottili, lo spirituale e il causale, per una prossima volta).
Tutto questo è in poche righe quanto è stato detto, studiato e portato a conoscenza di tutti noi da grandi esoteristi vissuti nell’ultimo secolo e che hanno lavorato proprio per un risveglio delle coscienze ed hanno portato in occidente, maggiori informazioni sul mondo sottile (più conosciuto nelle filosofie orientali) che già veniva comunque analizzato dai primi psicanalisti dell’epoca che ne studiavano, appunto, il corpo mentale. Il mondo invisibile c’è ma non si vede, è intorno a noi e noi stessi ne facciamo parte, nella relazione con i nostri corpi sottili e quelli degli altri, nelle relazioni con la natura, attraverso i suoi elementi: la terra, l’aria, il fuoco, l’acqua, l’etere. Ogni nostro pensiero, emozione, sogno, rimane intorno a noi e determina la nostra persona con le caratteristiche che ci distinguono l’uno dall’altro e/o ci accomunano ad altri, a secondo del “canale” dei pensieri a cui ci stiamo “connettendo” (riferimenti a gruppi sociali, politici, sportivi, ecc.). Parlo delle “Egregore” , vere e proprie “nuvole” di pensieri che ci stanno intorno e di cui, anche noi, ci nutriamo ed alimentiamo, attraverso la forza della nostra intenzione di pensiero. Non possiamo quindi non riflettere, sull’importanza che hanno i media su queste “Egregore”, spesso ci attraversano informazioni anche senza che noi diamo il permesso loro di entrare nella nostra mente e una volta entrate, ci “inquinano” di riflessioni che possono essere attive o passive, tutto dipende dal nostro interagire, come presenza intendo. E’ ancora per pochi la visione di questo mondo invisibile, presto, molto presto, lo sarà per tutti, abbiamo soltanto bisogno di elaborare ciò che nel tempo ci è stato già detto dagli studiosi del genere e ci stanno comunicando quelli attuali e, una volta acquisite e incorporate le informazioni, potremmo vedere l’invisibile, perché conosciuto.
Con Es’Eker-et, il personaggio principale del mio libro di cui vedete la copertina e che Vi invito a leggere, io parlo di corpi sottili e introduco il lettore in quel mondo invisibile dove la fantasia, attraverso un racconto, lo accompagna ad un mondo che possiamo percepire tutti ma che spesso non cogliamo nei suoi lati nascosti, perché siamo occupati a vedere con gli occhi “fisici”.
La realtà è oltre la materia, oltre un primo giudizio e valutazione, oltre il nostro bisogno di “sicurezze”. Il mondo invisibile apre le porte ad una nuova coscienza, riavvia il download della nostra percezione ed un inizio di una nuova vita e di una nuova Era, forse per una nuova fratellanza. Grazie di essere arrivati fino a quest’ultima riga, Vi auguro, di cuore, un buon risveglio.
Bellisimo articolo comlimenti !