Avere dei figli è una cosa meravigliosa, è dare e ricevere amore, educare ed imparare, insieme, l’esperienza del “crescere”.
Ho sempre fatto fatica a dire: “mio figlio”. Non mi è mai piaciuta la parola “mio”. Ho sempre sentito un gran rispetto per l’altro da me, anche nel caso di “mio” figlio.
Un figlio è un regalo, un dono, un figlio che si è desiderato o a volte anche non voluto è comunque una persona venuta da chissà quale mondo, arrivata sulla terra a condividere la sua vita con la nostra, ad arricchirci della sua presenza ed a prendere dalla nostra esperienza prima di lui, tante cose.
Un figlio è una bellissima esperienza di grandi risate e anche tante fatiche, paure.
Cucine impiastrate di sugo o di stelline di pasta, giocattoli ovunque, copri-spigoli, pediatri, cartoni animati guardati insieme almeno cento volte, sempre gli stessi, anche perché quando a loro piacciono tanto, non contano il numero delle volte che li vogliono rivedere e soprattutto insieme a te. Poi la scuola, i compiti, i disegni, quelli che sono più bravi, quelli meno bravi, ripetere la storia, la geografia (che sonno…dopo una giornata di lavoro…però quante cose non mi ricordavo…), fare le ricerche, andare in palestra, (che sudate…) portarli, riprenderli, decidere quale paio di scarpe-maglioni-cappotti-pantaloni comprare, le prime festicciole, accompagnarli e riprenderli….poi il liceo, le ripetizioni (c’è anche qualche fortunato che non le ha fatte…) altre feste, renderli finalmente autonomi, il motorino (e qui possiamo dire di tutto..)…il primo amore… e poi, e poi , ecc…..ecc….
Che bello. Che risate, che fatica, che forza!
Un figlio è anche la paura di non essere all’altezza di essere un bravo genitore, paura di non conoscere bene chi si ha di fronte, paura di essere troppo protettivi o troppo permissivi.
Un figlio è amore allo stato puro. Io ti do, tu puoi anche non ridarmi, tanto non cambia, ti amo comunque, anche se mi fai arrabbiare, anche se non mi hai fatto dormire, anche se non studi o non tieni pulita la tua camera, non rimetti a posto quella cosa che ti ho detto di rimettere a posto o vai in giro come un lupo famelico quando hai fame, sbriciolando dappertutto…Quando mi parli del presente e che non vedi a volte il tuo futuro (ti assicuro ci siamo passati tutti….), quando rompi qualcosa e pago io, anche quando decidi di fare una cosa e poi non la fai, quando vai troppo in palestra, o quando stai troppo su internet o al telefono, per non parlare di quando sei innamorato…..
Io mi fido. Mi fido di te, di quello che sei, di quello che stai cercando di essere, dell’amore che mi ritorna quando ti guardo negli occhi e vedo sia quando sei centrato che quando non lo sei affatto.
Se qualcuno arrivasse un giorno da me e mi dicesse che lavorava nell’ospedale in cui ti ho fatto nascere e mi dicesse che tu non sei il mio figlio naturale, io non muoverei una palpebra e penserei che di meglio non mi poteva capitare…
Un figlio è un figlio, quando si decide di vivere l’esperienza, è un figlio sia che si è partorito, adottato o condiviso con il proprio partner.
Un figlio è una scelta.
Nel mondo sottile viene da noi per “ricordarci” qualcosa che, senza di lui, non ci ricorderemmo. E così , noi per lui. E’ un fantastico gioco di coincidenze, coscienti, inconsce, dinamiche di un quadro oltre le nostre stesse previsioni.
E’ il gioco della vita a cui dire grazie, è impegnativo, complicato, ma veramente divertente, è imprevedibile, ma veramente interessante.
Un figlio ci fa crescere, in tutti i sensi, vale proprio la pena… 😉 ……