Buonanotte mamma

2014-07-18 10.14.45

Ieri sera mia madre mi ha fatto piangere lacrime di tenerezza miste ad una pungente nostalgia dei tempi passati, quando io ero una bambina dal carattere mite e lei una donna giovane e forte, aggressiva al punto tale da farmi spesso allontanare da lei, soprattutto nella adolescenza.

<sai tiziana, ho comprato delle “boccette” che si mettono nella corrente e ammazzano le zanzare!> mi dice al telefono con un tono soddisfatto di chi ha appena fatto una scoperta e, continuando <ho chiesto al ragazzo che mi abita a fianco di aiutarmi perché quando ho aperto la confezione non sapevo come fare..>.

<Brava!> le ho risposto in automatico, mentre mi assaliva il dispiacere di non averla potuta aiutare io come spesso succede nelle piccole cose quotidiane che sono così importanti per una donna che, a 88 anni, vive da sola ed è per volere del cielo, del suo karma e del suo DNA, autonoma e dignitosamente indipendente.

Quel “Brava” automatico ma sincero che risuonava nell’etere si portava dietro la mia riflessione che, a poco a poco, quella madre che mi ha partorito, allattato, svezzato, educato, curato e cresciuto, sta scomparendo donando il posto ad una simpatica e bella “vecchietta” che ispira protezione, attenzione, rispetto e che mi sorprende nel suo essere così gioiosa e attaccata alla vita…

Mia madre ha azzerato gran parte delle sue esperienze e pratiche di casalinga, sarta, madre, moglie e ha trattenuto a sé , a farle compagnia nel suo quotidiano, i ricordi più belli e i meno belli, accuratamente custoditi in una camera di memoria che le concede il lusso di averli sempre vivi e lucidi in modo che, quando li racconta a noi figli e nipoti, sono ricchi degli stessi particolari che fanno del suo ricordo il suo personalissimo e autoriale ricordo, ricominciando ogni volta la serie della milionesima puntata dicendo:<ti ho mai raccontato di quando…>

Lei non si accorge mai dei nostri sguardi che cercano in giro un po’ di distrazione per sottrarci alla stessa musica di un vecchio disco che si incanta, anzi, si rallegra molto quando alla fine del suo racconto noi le sorridiamo, perché tutti noi le sorridiamo sempre alla fine : Noi le confermiamo la condivisione del ricordo e siamo i custodi delle sue memorie; noi siamo il proseguo delle memorie della sua famiglia.

La madre è una parte importante della nostra memoria, il pozzo profondo dove si trovano le nostre emozioni, esperienze, azioni e re-azioni, dove possiamo trovare il piacere e il dolore, la gioia e la rabbia, la paura e l’amore, l’amore incondizionato… Pensate che quest’ultimo si possa provare senza aver prima elaborato e attuato il “perdono” alla nostra mamma? Il perdono di quei “torti” subiti da bambini e poi da adolescenti che abbiamo vissuto, memorizzato e accantonato più in là negli anni e nello spazio ma che si muovono nei corridoi impolverati della mente come voci lontane che dicono ancora “mi facevi mangiare quella pasta che a me non piaceva!” o “sei ingiusta!” o “tu non mi capisci!” o “non mi hai fatto uscire questa me la segno!” o “non ti importa di me” o “voglio stare scalza!” o “non voglio la maglia di lana!” o “non hai saputo consigliarmi” o “mi hai attaccato l’ansia” o “…….” e ancora e ancora e ancora…

Queste frasi, tutte, vivono nel nostro corpo emozionale che le nutre in un piccolo angolo del nostro corpo mentale e le tiene chiuse a chiave.

Se provate ad aprire quella serratura e fate uscire quelle frasi, voci, ricordi e li lasciate andare ad uno ad uno, accettando le vostre verità ma anche le vostre esagerazioni, avrete la possibilità di perdonare nel più profondo del vostro cuore vostra madre e perdonare Voi stessi, in prima persona, delle vostre re-attività (che sono un legame) e di quanto siete attaccati a quei ricordi che vi fanno purtroppo da alibi per non cambiare veramente e definitivamente le cose che di voi non vi piacciono.

Perdonare la madre è prendersi la responsabilità della nostra vita e di chi siamo, al cento per cento.

E’ essere liberi, sorpresi dallo scoprire che tutto ciò che ci è capitato (anche quel tipo di madre) ha un senso, che noi siamo arbitri del nostro destino, responsabili della nostra salute e nutrizione, delle nostre intenzioni ed emozioni, delle nostre scelte, della nostra evoluzione.

Tornando a ieri sera, continuo la telefonata con la exgiovane-vecchia guerriera dicendole <Ma stai con le finestre chiuse o aperte?>

<No> , risponde, <sono con le finestre chiuse, ho l’aria condizionata>.

<Allora mamma spengi il bottoncino bianco che sta sulla presa antizanzara>.

<Ma quale bottoncino?> mi fa.

<mamma c’è un bottoncino, spengilo perché non ti fa bene dormire con l’antizanzara acceso e le finestre chiuse, può essere tossico!>

<Aspetta, dammi un minuto che sono a letto e mi alzo per andare a vedere…>

Dopo qualche minuto torna al telefono e mi dice <E’ VERO! C’è la lucetta rossa e adesso ho spinto il bottoncino e si è spenta!!>.

<BRAVA!!> esclamo nuovamente io, con un cuore pieno di amore per la voce di mia madre contenta di aver fatto un’altra scoperta nella scoperta.

<Allora Buonanotte cara..> mi dice serena.

<Buonanotte mamma, Buonanotte>.

Dormi bene mamma, dormi serena. Hai fatto di me una donna ed una figlia felice. Ho attraversato con te la convivenza di due caratteri molto diversi e nella quiete e nella burrasca ha vinto sempre l’amore.

Buona notte vecchia guerriera, è sacra la tua gioia di vivere.

 

3 thoughts on “Buonanotte mamma

  1. Rocco ha detto:

    Semplicemente bellissimo

  2. rita ha detto:

    Che bello zizzi! È proprio così….

  3. Delia ha detto:

    BRAVA TIZIANA…GRAN BELL’ARTICOLO….GRANDE PROFONDITA’…TI ABBRACCIO D

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