Tutte le strade portano al cuore
Siamo pronti?
Questo é il momento di fare un salto di qualità, come crescita esistenziale e sociale, questo è il tempo di trovare la strada che dalla mente ci porta al cuore.
Siamo appena tornati dalle vacanze e anche per chi non le ha fatte, settembre è sempre stato il mese del rincomincio, le riflessioni sono soppresse dalle attività frenetiche che ci richiede la giornata e l’umore è piuttosto meditabondo.
Facciamo fatica a riconoscere il nostro centro e, risanarci con un buon rapporto affettivo all’interno della nostra privacy, é quantomeno complicato.
Le discussioni prendono il posto di una comunicazione più profonda e di scambio vero. Così ci sentiamo spesso incompresi anche dalle persone a noi care. Insomma. Siamo sull’ orlo di una crisi di cuore …
I tempi ci chiedono un lavoro enorme, stiamo per attraversare l’oceano del cambiamento evolutivo.
Immaginiamoci proprio come il popolo che seguì Mose’ per cercare la terra promessa e si fidò di lui camminando in mezzo a due onde gigantesche che si ergevano dà grande muraglia, creando così una strada dà percorrere per arrivare sull’altra sponda.
Voglio usare questa immagine biblica perché ci è chiara sin da piccoli nella sua spettacolarità per dirvi che noi, ora, siamo come quel popolo, in quanto individui che non hanno un capo né un patriarca di cui fidarsi in maniera indiscussa se non il proprio intuito (cuore) e dobbiamo tuttavia attraversare il mare delle nostre incertezze, insoddisfazioni, disapplicazioni alla creatività per arrivare ad avere una vita soddisfacente e serena (la terra promessa).
Il grande passaggio evolutivo si chiama “fiducia in se stessi e fallo adesso”!
Quante volte ci ritroviamo a parlare della nostra vita frenetica che non ci dà il tempo di svegliarci la mattina e di arrivare alla sera e dirci: ma é già passata questa giornata? e più stanchi che dispiaciuti, rimaniamo con l’unica consolazione di abbandonarci ad un sonno che ci ripari almeno dai pensieri che non vorremmo avere?
In quel momento il nostro corpo astrale fa molto per noi. . . nel sonno i nostri corpi sottili lavorano moltissimo, spesso a nostra insaputa e ci rigenerano, ci riassettano , ci coccolano! Anche quando facciamo incubi, i nostri corpi sottili cercano di inviare alla coscienza del risveglio che qualcosa bolle in pentola. Spesso lì dimentichiamo. Spesso ci diciamo, che strano sogno. Eppure quel sogno siamo noi, tutta farina del nostro sacco, tranne quando qualcuno é fortunato ad incontrare i propri cari defunti o maestri che gli sussurrano all’orecchio magari un consiglio e che ricordano la nostra personale e individuale natura sottile e immateriale.
Noi siamo quello che sentiamo.
E sapete perché questo momento ci sta dando degli scossoni, purtroppo insieme al tremore della terra?
Perché é arrivata l’ora di sentire la nostra vera natura e di superare la paura perché quest’ultima non ci mette in comunicazione con il nostro cuore!
Il cuore, l’organo che ci tiene in vita, considerato come la parte elettrica più potente in noi, più dello stesso cervello, spesso lo consideriamo come fuori di noi.
Eppure lì dentro c’é il nostro io, la nostra anima, la nostra memoria emozionale.
Lì dentro c’é il circuito dove la mente si incontra con l’emozione e fornisce una risposta, la famosa vocina che sentiamo ogni tanto parlarci dentro e che non le diamo quasi mai ascolto. Quella vocina che sentiamo é la nostra risposta interiore, indiscutibile perché sincera. Vera e dà non confondere con il chiacchiericcio della mente, la mente scimmia. Perché,spesso, la mente,mente.
Questa vocina invece é la voce del cuore, é la voce del nostro volere più intimo e la voce della nostra essenza.
L’invito che ci sta chiedendo l’evoluzione é proprio questo. Capire in prima persona chi siamo e accettare il nostro positivo, luce e il nostro negativo,ombra.
Prenderne atto. Accettarci.
Accettarci vuol dire fare la propria conoscenza e diventare il padre e la madre di se stessi. Amarci,disciplinarci, prendersi la responsabilità di chi siamo,cosa vogliamo,cosa facciamo. Con discernimento.
Entrare in contatto con il proprio cuore é anche sentire il dolore che ancora c’é dentro e cercare di placarlo non basta, tantomeno fare finta di niente e neppure esagerare nel dramma.
Bisogna comprendere l’illusione di vivere la vita impostata spesso dà una mentalità,una religione, una politica.
E allora resettiamo. Si, come un computer. Aspettiamo un tempo breve per superare il caos che ne deriva e respiriamo e sorridiamo di noi. Immaginiamoci nella tomba. Morti. Fa paura? Eppure lo sappiamo dalla nascita che il nostro orologio ha un tempo e prima o poi si fermerà, insieme al nostro cuore.
E sapete qual’é l’angoscia più grave? Il rimpianto. Il non aver dato ascolto al nostro cuore per paura.
Si può fare. Si può ri-organizzare tutta la nostra vita e a cascata, quella degli altri, ascoltando il nostro cuore.Con rispetto,amore,centratura.
Ascoltando la voce del cuore la paura cesserà di esistere e non frenerà nessun passo o iniziativa.
L’importante è capire la differenza tra ciò che sono e ciò che vorrei essere, tra ciò di cui ho bisogno e ciò che desidero, tra il desiderio dell’ ego – possesso – e il desiderio dell’ anima – amore incondizionato.
Per fare questo bisogna attraversare il mare della fiducia in se stessi, percorrere la strada e ringraziare le onde che si aprono senza travolgerci.
Ognuno cominci nel suo piccolo.
Ci sarà un giorno che i nostri cuori elettrizzeranno il mondo, e la luce ci farà strada.
Anche chi ama la vita in maniera carnale e poco spirituale, e cioè chi é attratto dalla ricerca del potere-successo, sessualità, possesso, non può non sentire il caos incombere anche su questa scelta di vita. Molti valori stanno perdendo colore, significato, come lo stesso i piaceri materiali.
Il resettare é di tutti, di chi vive la vita in un modo e di chi la vive in un altro.
Ancora poco tempo poi si é fuori. Fuori dalla linea temporale dell’evoluzione. Fuori o dentro perché il caos coprirà molte volontà.
Ci sarà una umanità che vivrà anche quando sogna ed una che sognerà pensando di essere sveglia.
A noi la scelta.
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